Introduzione: il bisogno di luce in mezzo all’oscurità
Viviamo in un tempo di oscurità spirituale. La fretta, la tecnologia, la superficialità e l’oblio delle tradizioni liturgiche hanno nascosto molti tesori del patrimonio cristiano. Eppure, nel cuore di queste tenebre, la Chiesa ci offre un rito antico e luminoso: il Lucernario – una preghiera che non accende solo una lampada, ma incendia l’anima. Questo gesto semplice e profondo può aiutarci a riscoprire il senso del giorno, del tempo, della luce… e di Cristo stesso.
1. Che cos’è il Lucernario?
Il Lucernario è una celebrazione liturgica che si svolge al tramonto, quando la luce del giorno svanisce e si accendono le lampade per la veglia cristiana della sera. Il nome deriva dal latino lucerna (lampada) e, nella sua forma più essenziale, consiste nell’accendere una lampada e nel lodare Dio, vera luce del mondo.
È una delle più antiche forme di preghiera cristiana, ricca di simbolismo: rende presente Cristo come “luce del mondo” (Gv 8,12) e manifesta la speranza cristiana che, anche nel buio, la luce ha già vinto.
2. Radici bibliche del Lucernario
Il Lucernario affonda le sue radici nella Sacra Scrittura. Già nell’Antico Testamento, la luce è segno della presenza divina:
- “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 119,105).
- In Esodo, una colonna di fuoco guida il popolo nella notte (Es 13,21).
- Il candelabro a sette bracci (Menorah) brucia giorno e notte nel Tempio, segno dell’alleanza e dell’adorazione perpetua.
In Cristo, il simbolo della luce si compie:
- “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1,5).
- “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12).
- Nella Trasfigurazione e nella Risurrezione, la luce diventa manifestazione della gloria.
Il Lucernario non è, dunque, un semplice atto rituale: è una professione di fede nella vittoria della luce di Cristo sulle tenebre del peccato e della morte.
3. Il Lucernario nella Chiesa primitiva
Già nei primi secoli del Cristianesimo, soprattutto nelle Chiese orientali, il Lucernario veniva celebrato al tramonto. Uno dei testi più antichi che ci sono pervenuti è l’inno “Phos Hilaron” (Luce gioiosa), ancora oggi cantato nella Chiesa ortodossa e in alcuni riti cattolici. Inizia con:
“Luce gioiosa della santa gloria dell’immortale Padre celeste, santo e beato Gesù Cristo…”
Questo inno veniva cantato nella Chiesa mentre si accendeva la lampada nel santuario, segnando l’inizio della notte non come tempo di paura, ma come attesa nella speranza cristiana.
Padri della Chiesa come Basilio Magno o Clemente Alessandrino menzionano l’importanza di questa preghiera serale nella vita quotidiana del cristiano.
4. Evoluzione storica del Lucernario
Col passare dei secoli, il Lucernario fu integrato nella Liturgia delle Ore, in particolare nei Vespri. Nella tradizione latina, col tempo, si attenuò o fu assorbito da altre forme liturgiche – fino quasi a scomparire. Eppure non è mai stato del tutto dimenticato, e in alcuni momenti speciali – come la Veglia Pasquale – è ancora presente con grande forza.
Oggi, grazie al rinnovamento liturgico e alla riscoperta del simbolismo spirituale, molti fedeli stanno riscoprendo il Lucernario come una forma semplice, domestica e profondamente spirituale per santificare il calare del giorno.
5. Il Lucernario oggi: una luce per il nostro tempo
Perché riscoprire il Lucernario oggi? Perché in un mondo confuso, dove le giornate finiscono nella stanchezza, davanti a uno schermo o nell’ansia, questo gesto diventa un atto profetico.
a) Una preghiera per la famiglia
Riunirsi al tramonto, accendere una lampada e lodare Cristo come luce è un gesto bello e semplice per:
- Ringraziare per la giornata.
- Affidare la notte a Dio.
- Trasmettere la fede ai figli.
- Trasformare la casa in una piccola “Chiesa domestica”.
b) Un atto liturgico di potenza spirituale
Celebrato in comunità (parrocchia, monastero, gruppo di preghiera), il Lucernario può introdurre i Vespri o aprire una veglia.
È anche un’ottima preparazione interiore per la Messa serale o per celebrazioni particolari – come la Candelora, la Veglia Pasquale o i funerali – ricordando che “per chi crede in te, o Signore, la vita non è tolta, ma trasformata”.
c) Una preghiera di combattimento spirituale
Anche da soli, il Lucernario può diventare atto di resistenza spirituale. Accendere una lampada nella fede e dire:
“Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?” (Sal 27,1)
è un gesto di coraggio, di fiducia e di speranza cristiana.
6. Come celebrare il Lucernario in casa o in comunità?
Non esiste una forma rigida, ma ecco una proposta semplice da seguire:
Schema per il Lucernario (in famiglia o comunità):
- Iniziare al buio o in penombra.
- Accendere una lampada o una candela, con un’antifona o versetto: “Cristo, luce del mondo, noi ti adoriamo e ti benediciamo.”
- Cantico o inno, come il Phos Hilaron o un canto adatto.
- Salmo serale (es. Sal 141, Sal 27, Sal 119).
- Breve lettura biblica (es. Gv 1,1–9; 1Ts 5,5–6).
- Preghiere spontanee o intenzioni.
- Padre nostro.
- Orazione finale e benedizione.
I bambini possono partecipare accendendo la candela, leggendo un versetto, cantando o portando la lampada.
7. Dimensione teologica: Cristo, vera luce
Al cuore del Lucernario sta una verità fondamentale: Gesù è la luce che splende nelle nostre tenebre. Non è solo una metafora poetica: è una realtà ontologica, spirituale, escatologica.
- Ontologica: Cristo è la luce eterna del Padre, generato, non creato, Dio vero da Dio vero.
- Spirituale: la sua luce illumina, purifica, consola.
- Escatologica: alla fine dei tempi “non ci sarà più notte… perché il Signore Dio li illuminerà” (Ap 22,5).
Ogni volta che accendiamo una fiamma per lodare Cristo, anticipiamo l’eternità, dove vivremo “nella luce inestinguibile”.
8. Un invito a tornare all’essenziale
In fondo, il Lucernario non è un gesto arcaico, ma una bussola per l’oggi. In una cultura che idolatra la velocità, il rumore e le luci artificiali, questo rito ci ricorda:
- Che esiste un ritmo spirituale del giorno da riscoprire.
- Che l’oscurità non ha l’ultima parola – una luce arde ancora.
- Che siamo chiamati a bruciare – come lampade vive davanti a Dio.
Conclusione: Tenete le lampade accese
Caro lettore, perché non provi anche tu, questa sera, a spegnere le luci per un momento, accendere una candela, leggere un Salmo – e lasciare che sia Cristo la tua luce?
Forse scoprirai, in questo gesto semplice, che non sei solo, che la luce brilla ancora nella notte, e che Dio è vicino. Il Lucernario non è solo una preghiera – è uno stile di vita illuminato da Cristo, proprio – e soprattutto – nelle tenebre del mondo.
“Che Cristo sia la luce che illumina la tua notte. Che accenda il tuo cuore. E quando accenderai la lampada, possa anche la tua anima ardere del fuoco dello Spirito Santo.”
Hai il coraggio di accendere questa fiamma?