Nella storia dell’umanità, poche frasi incarnano così potentemente l’essenza della ribellione come “Non Serviam”, che in latino significa “Non servirò”. Questa espressione è attribuita a Lucifero nel suo rifiuto di Dio ed è diventata un simbolo di orgoglio, disobbedienza e autosufficienza che allontana l’uomo dal suo Creatore. Ma cosa significa davvero “Non Serviam” nel contesto della fede cattolica? E, soprattutto, come possiamo evitare di cadere nella stessa trappola che ha portato alla rovina tanti angeli e uomini?
L’Origine di “Non Serviam”: Lucifero e la sua Caduta
La tradizione cattolica ci insegna che Lucifero, l’angelo più bello e potente creato da Dio, si ribellò contro di Lui quando gli fu rivelato il piano divino dell’Incarnazione. L’Arcangelo Michele, al contrario, proclamò il celebre “Quis ut Deus?” (“Chi è come Dio?”) e guidò le schiere celesti contro la ribellione degli angeli caduti.
Le Sacre Scritture, pur non menzionando esplicitamente l’espressione “Non Serviam”, ci danno indizi sulla caduta di Lucifero in passi come Isaia 14,12-15:
“Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora? Come mai sei stato abbattuto a terra, signore dei popoli? Tu pensavi nel tuo cuore: ‘Salirò in cielo, sopra le stelle di Dio innalzerò il mio trono… Sarò simile all’Altissimo’. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso.”
Qui vediamo l’essenza del peccato di Lucifero: l’orgoglio e il desiderio di essere pari a Dio. Egli non accettò la sua condizione di creatura e si rifiutò di servire. Questo stesso peccato ha segnato la storia dell’umanità più volte.
“Non Serviam” nella Storia dell’Umanità
La ribellione di Lucifero ha trovato eco nell’umanità fin dagli albori del tempo. Nella Genesi vediamo come Adamo ed Eva caddero nello stesso inganno quando il serpente disse loro:
“Diventerete come Dio” (Genesi 3,5).
Da allora, la storia dell’umanità è una lotta costante tra la sottomissione alla volontà divina e il desiderio di autodeterminazione assoluta. Possiamo vedere questo atteggiamento in molti aspetti della società moderna: il relativismo morale, il rifiuto della legge naturale, il tentativo di ridefinire la natura umana secondo capricci ideologici. Ogni volta che l’uomo dice “Non servirò”, ripete lo stesso errore originale.
Applicazioni Pratiche: Come Evitare lo Spirito di “Non Serviam”?
Nella nostra vita quotidiana, affrontiamo anche questa lotta spirituale. Non si tratta solo di un’antica storia mitologica, ma di una realtà che ci tocca da vicino. Ecco alcuni modi per evitare di cadere nell’atteggiamento di “Non Serviam”:
- Praticare l’umiltà: L’umiltà è la virtù che si oppone direttamente all’orgoglio. San Bernardo di Chiaravalle diceva: “L’umiltà è la virtù che ci dona la verità su noi stessi”. Riconoscere la nostra piccolezza davanti a Dio ci protegge dall’illusione dell’autosufficienza.
- Accettare l’autorità di Dio e della sua Chiesa: In un’epoca in cui l’autorità è costantemente messa in discussione, dobbiamo ricordare che l’obbedienza alla Chiesa è obbedienza a Cristo stesso (Luca 10,16).
- Vivere in stato di grazia: La lotta contro il peccato richiede una grazia soprannaturale. La confessione frequente e l’Eucaristia sono armi potenti contro l’orgoglio e il rifiuto di Dio.
- Servire gli altri: Il vero amore per Dio si manifesta nel servizio. Gesù stesso disse:”Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti” (Marco 9,35).Servire con gioia e generosità è il modo migliore per dire “Serviam” (“Io servirò”).
Conclusione: “Serviam” come Risposta alla Ribellione
Se “Non Serviam” è il grido dell’orgoglio, “Serviam” deve essere il grido del cristiano. È il motto degli angeli fedeli, dei santi e di tutti coloro che desiderano seguire Cristo fino alla fine. Sant’Ignazio di Loyola ci ha lasciato una bellissima preghiera per contrastare la tentazione dell’autosufficienza:
“Prendi, Signore, e ricevi tutta la mia libertà, la mia memoria, la mia intelligenza e tutta la mia volontà.”
In un mondo che promuove l’autosufficienza e il rifiuto di Dio, siamo chiamati a rispondere con umiltà e abbandono. Che possiamo ripetere ogni giorno con convinzione: Serviam! Io servirò!