Cosa ogni cattolico dovrebbe sapere sui dogmi: Scopri la Verità rivelata

In un mondo che cambia a ritmo vertiginoso, dove le certezze sembrano svanire e le verità assolute vengono messe in discussione, la Chiesa Cattolica si erge come un faro di luce che guida i fedeli verso la Verità rivelata. Al centro di questa Verità si trovano i dogmi, pilastri immutabili della fede che sono stati tramandati dai tempi degli apostoli fino ai nostri giorni. Ma cosa sono esattamente i dogmi? Perché sono così importanti per la vita spirituale di ogni cattolico? In questo articolo esploreremo l’origine, la storia e il significato attuale dei dogmi, con l’obiettivo di educare, ispirare e servire come guida spirituale nel nostro cammino verso Dio.

Cos’è un dogma?

Un dogma è una verità rivelata da Dio, proposta dalla Chiesa come tale, e che ogni cattolico è obbligato a credere con fede divina e cattolica. Queste verità non sono invenzioni umane, ma doni divini che ci sono stati affidati per la nostra salvezza. I dogmi sono come le radici di un albero: anche se non le vediamo, sostengono l’intera struttura della nostra fede. Senza di essi, la nostra comprensione di Dio, della salvezza e della vita eterna vacillerebbe.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che «la fede è la risposta dell’uomo a Dio che si rivela e si dona a lui, portando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all’uomo che cerca il senso ultimo della sua vita» (CCC 26). I dogmi sono parte essenziale di questa luce, poiché ci permettono di conoscere Dio così come Egli si è rivelato.

L’origine dei dogmi: la Tradizione e la Scrittura

I dogmi hanno la loro origine nella Rivelazione divina, che ci è stata trasmessa attraverso due fonti principali: la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione. La Scrittura è la Parola di Dio scritta, ispirata dallo Spirito Santo e contenuta nella Bibbia. La Tradizione, invece, è la trasmissione vivente della Parola di Dio, custodita e insegnata dalla Chiesa nel corso dei secoli.

Gesù stesso promise ai suoi discepoli: «Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Giovanni 14, 26). Questa promessa si realizza nella Chiesa, che, guidata dallo Spirito Santo, ha approfondito la comprensione delle verità rivelate e definito i dogmi in momenti chiave della storia.

La storia dei dogmi: Definire la fede

La storia dei dogmi è la storia della Chiesa nella sua lotta per preservare la purezza della fede di fronte agli errori e alle eresie. Fin dai primi secoli del cristianesimo, i concili ecumenici sono stati strumenti fondamentali per definire e proclamare i dogmi. Questi concili, riunioni di vescovi di tutto il mondo sotto l’autorità del Papa, sono stati convocati in tempi di crisi dottrinali per chiarire ciò che la Chiesa crede e insegna.

Uno dei primi e più importanti concili fu il Concilio di Nicea (325 d.C.), dove fu definito il dogma della divinità di Cristo in risposta all’eresia ariana, che negava che Gesù fosse veramente Dio. I Padri del Concilio proclamarono: «Crediamo in un solo Signore, Gesù Cristo, Figlio unigenito di Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero» (Credo di Nicea-Costantinopoli).

Un altro momento cruciale fu il Concilio di Trento (1545-1563), in risposta alla Riforma protestante, dove furono riaffermati dogmi come la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia e la giustificazione per grazia mediante la fede e le opere. Più recentemente, il Concilio Vaticano I (1869-1870) definì il dogma dell’infallibilità papale, cioè che il Papa, quando parla ex cathedra (dalla cattedra di Pietro) in materia di fede e morale, è preservato dall’errore dallo Spirito Santo.

Il significato attuale dei dogmi: Guida in un mondo confuso

In un mondo in cui il relativismo morale e l’indifferenza religiosa sembrano dominare, i dogmi sono più rilevanti che mai. Ci offrono una bussola sicura in mezzo alla confusione, ricordandoci che ci sono verità eterne che non cambiano con il tempo o le mode.

I dogmi ci aiutano a rimanere saldi nella fede, specialmente quando affrontiamo sfide e dubbi. Per esempio, il dogma della Santissima Trinità ci ricorda che Dio è una comunione d’amore, un mistero che supera la nostra comprensione ma che illumina la nostra vita. Il dogma dell’Immacolata Concezione ci mostra la purezza e la bellezza di Maria, modello di ogni vita cristiana. E il dogma della Resurrezione di Cristo ci dona la speranza che la morte non ha l’ultima parola, ma che in Gesù siamo chiamati alla vita eterna.

Un’aneddoto ispiratore: Sant’Agostino e il mistero della Trinità

Si racconta che Sant’Agostino, uno dei più grandi teologi della Chiesa, stesse camminando lungo la spiaggia meditando sul mistero della Santissima Trinità. Mentre cercava di capire come tre Persone potessero essere un solo Dio, vide un bambino che scavava una buca nella sabbia e portava acqua dal mare con una conchiglia per riempirla. Agostino gli chiese cosa stesse facendo, e il bambino rispose: «Sto cercando di versare tutto il mare in questa buca». Agostino sorrise e gli disse che era impossibile, al che il bambino replicò: «È più facile versare tutto il mare in questa buca che per te comprendere il mistero della Trinità». In quel momento, Agostino comprese che alcuni misteri della fede vanno oltre la nostra comprensione umana e che dobbiamo accettarli con umiltà e fede.

Conclusione: I dogmi come cammino verso la santità

I dogmi non sono semplici formule astratte, ma verità viventi che ci invitano a una relazione più profonda con Dio. Ci chiamano a immergerci nel mistero della fede, a crescere nella virtù e a vivere in comunione con la Chiesa. Come ci dice San Paolo: «La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede» (Ebrei 11, 1).

In un mondo alla ricerca di risposte, i dogmi ci offrono la certezza della Verità rivelata. Ci invitano a fidarci di Dio, che ci ha parlato attraverso il Suo Figlio Gesù Cristo, e a camminare con speranza verso la vita eterna. Che Maria, la Madre della Chiesa, ci guidi in questo cammino di fede, affinché, illuminati dai dogmi, possiamo raggiungere la pienezza dell’amore di Dio.

Perciò, caro fratello o cara sorella nella fede, ti invito ad approfondire lo studio dei dogmi, a meditarli e a lasciarti trasformare dalla loro luce. Perché, come ha detto San Giovanni Paolo II, «la fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità». Che i dogmi siano per te quelle ali che ti portano in alto, all’incontro con il Dio che ti ama e ti aspetta.

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Pater noster, qui es in cælis: sanc­ti­ficétur nomen tuum; advéniat regnum tuum; fiat volúntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie; et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris; et ne nos indúcas in ten­ta­tiónem; sed líbera nos a malo. Amen.

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