Il mondo dell’angelologia è affascinante ed enigmatico. Fin dall’antichità, gli angeli sono stati oggetto di devozione, studio e dibattito all’interno del cristianesimo. Tuttavia, un mistero genera grande curiosità: perché la Chiesa cattolica riconosce ufficialmente solo tre arcangeli—Michele, Gabriele e Raffaele—quando diverse tradizioni menzionano fino a sette nomi? Chi sono questi altri quattro arcangeli “proibiti”? Perché non fanno parte della dottrina ufficiale?
Questo articolo esplorerà l’identità di questi sette arcangeli, la loro presenza nei testi deuterocanonici e apocrifi, il motivo per cui la Chiesa ne limita la venerazione e la rilevanza spirituale di questi temi nella nostra vita cristiana.
I Tre Arcangeli Riconosciuti dalla Chiesa Cattolica
La Chiesa, basandosi sulla Sacra Scrittura, menziona per nome solo tre arcangeli:
San Michele: Il Guerriero di Dio
San Michele, il cui nome significa “Chi è come Dio?”, è il capo degli eserciti celesti e il difensore del popolo di Dio contro le forze del male. Il suo ruolo è riportato in Apocalisse 12:7-9: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Anche il drago combatteva con i suoi angeli, ma non prevalsero…”
San Michele è il protettore della Chiesa ed è invocato nella famosa preghiera di Papa Leone XIII per combattere il demonio.
San Gabriele: Il Messaggero di Dio
L’arcangelo Gabriele è noto come il grande comunicatore divino. È menzionato nel Libro di Daniele e, soprattutto, nel Vangelo di Luca quando annuncia alla Vergine Maria l’Incarnazione del Verbo: “Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth…” (Luca 1:26).
Gabriele è l’angelo della rivelazione ed è associato alla trasmissione dei messaggi divini.
San Raffaele: Il Guaritore di Dio
L’arcangelo Raffaele appare nel Libro di Tobia sotto l’identità di un uomo che guida e protegge il giovane Tobia nel suo viaggio. Il suo nome significa “Dio guarisce” e il suo ruolo è quello di guaritore del corpo e dell’anima: “Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che stanno davanti al Signore e hanno accesso alla Sua gloria.” (Tobia 12:15).
Questi tre arcangeli sono stati venerati per secoli all’interno della Chiesa cattolica. Ma cosa dire degli altri quattro arcangeli menzionati nei testi apocrifi e deuterocanonici?
Gli Altri Quattro Arcangeli “Proibiti”
Nella prima tradizione giudeo-cristiana e in alcuni testi non canonici, vengono menzionati altri quattro arcangeli, completando così il numero sette insieme a Michele, Gabriele e Raffaele. Esploriamo chi sono e perché non sono stati ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa:
1. Uriel: La Luce di Dio
Il nome Uriel significa “Fuoco di Dio” o “Dio è la mia luce”. È menzionato in testi apocrifi come il Libro di Enoch e l’Apocalisse di Esdra. Nell’iconografia cristiana orientale, Uriel è il portatore della saggezza divina ed è talvolta associato alla fiamma della conoscenza.
Perché la Chiesa non lo riconosce? Il suo culto era popolare nell’antichità, ma la Chiesa, nel Concilio di Roma del 745, lo escluse per prevenire confusioni dottrinali e deviazioni.
2. Raguel: Il Vendicatore di Dio
Raguel è menzionato nel Libro di Enoch come l’angelo della giustizia divina, che punisce gli angeli caduti. Il suo nome significa “Amico di Dio”.
La Chiesa non lo riconosce perché il suo ruolo non appare nei testi canonici e perché in antichità fu associato a dottrine esoteriche.
3. Sariel: Il Comandante degli Angeli
Sariel, il cui nome significa “Ordine di Dio”, è menzionato in alcune tradizioni come l’angelo della morte. Nel Libro di Enoch, è associato alla punizione dei demoni e alla supervisione del mondo terreno.
A causa della sua forte connessione con la letteratura apocalittica, la Chiesa ha deciso di non includerlo nella dottrina ufficiale.
4. Remiel: L’Angelo della Speranza
Remiel è un altro arcangelo menzionato nel Libro di Enoch, descritto come la guida delle anime giuste in Paradiso. Il suo nome significa “Misericordia di Dio”.
Come gli altri, la Chiesa ha scelto di non riconoscerlo a causa della mancanza di prove nella Sacra Scrittura.
Perché la Chiesa Riconosce Solo Tre Arcangeli?
1. Protezione Contro Confusione e Deviazioni Dottrinali
Nell’antichità, la venerazione di angeli con nomi non biblici portò a certe pratiche errate. Nel Concilio di Roma del 745, Papa Zaccaria proibì il culto degli angeli i cui nomi non erano esplicitamente menzionati nella Bibbia. Ciò fu fatto per evitare eresie come lo gnosticismo o l’eccessiva adorazione degli angeli.
2. Fondamento nella Sacra Scrittura
La Chiesa basa la sua dottrina sulla Rivelazione divina contenuta nella Bibbia. Poiché solo Michele, Gabriele e Raffaele sono nominati nei testi canonici, la Chiesa non può affermare con certezza l’esistenza degli altri arcangeli.
3. Prudenza Verso le Speculazioni Apocrife
I libri apocrifi e deuterocanonici contengono molti riferimenti angelologici, ma la Chiesa ha attentamente discernito quali testi facciano parte del canone ispirato. Molti di questi scritti contengono elementi simbolici e allegorici che potrebbero portare a interpretazioni errate.
Rilevanza Spirituale e Applicazione nella Vita Quotidiana
La conoscenza degli arcangeli non dovrebbe rimanere una semplice curiosità teologica. Possiamo imparare lezioni pratiche da questi potenti messaggeri divini:
- Da San Michele: Impariamo a combattere il male con fermezza e preghiera.
- Da San Gabriele: Ricordiamo l’importanza di ascoltare la voce di Dio e accettare la Sua volontà.
- Da San Raffaele: Siamo ispirati a cercare la guarigione sia fisica che spirituale.
E sebbene gli altri quattro arcangeli non siano ufficialmente riconosciuti, possiamo riflettere sulle loro qualità per rafforzare il nostro rapporto con Dio: la luce di Uriel, la giustizia di Raguel, l’obbedienza di Sariel e la misericordia di Remiel.
Conclusione
Il mistero dei sette arcangeli ci ricorda che il mondo spirituale è vasto e che la Chiesa, nella sua saggezza, ha attentamente discernito quali nomi devono essere venerati. Michele, Gabriele e Raffaele sono gli unici arcangeli ufficialmente riconosciuti perché le loro missioni sono chiaramente stabilite nella Sacra Scrittura.
Tuttavia, conoscere la storia degli altri quattro arcangeli ci aiuta a comprendere meglio la ricca tradizione angelologica e ci invita a vivere una fede più consapevole e profonda. In definitiva, il nostro obiettivo non è fissarci sugli angeli, ma avvicinarci sempre di più a Dio, che li ha inviati per guidarci e proteggerci.
Che i santi angeli di Dio ci accompagnino sempre nel nostro cammino verso la santità. San Michele, San Gabriele e San Raffaele, pregate per noi! 🙏