Quando la Scrittura diventa lo specchio dell’ego: l’Eisegesi – il veleno che deforma la Parola di Dio

Introduzione: A chi stai davvero ascoltando quando leggi la Bibbia?

Viviamo in un’epoca in cui non mancano le informazioni, ma scarseggia la formazione autentica. Non è mai stato così facile accedere alla Bibbia: stampata, in app, nei social, con video esplicativi… Eppure, mai come oggi è così facile fraintenderla. Perché? Perché spesso non lasciamo che la Parola di Dio ci parli, ma siamo noi a dirle cosa vogliamo che dica. Questo fenomeno si chiama eisegesi. È sottile, pericoloso e molto più diffuso di quanto sembri. Coinvolge tanto le teologie protestanti quanto alcuni ambienti moderni del cattolicesimo. In questo articolo esploreremo l’origine, i pericoli spirituali e l’antidoto a questa deformazione, e scopriremo come proteggerci con sapienza, fede e fedeltà alla Tradizione.


I. Che cos’è l’eisegesi? Definizione e origine del termine

La parola eisegesi deriva dal greco εἰς (eis, “dentro”) e ἡγεῖσθαι (hegesthai, “condurre”), e significa letteralmente “condurre dentro”. Indica l’atto di inserire idee, emozioni, ideologie o convinzioni personali nel testo biblico, anche se esse non vi sono presenti.

È l’opposto dell’esegesi, che consiste nell’estrarre il significato autentico del testo, alla luce del suo contesto storico, letterario, linguistico e teologico.

L’eisegesi non ascolta Dio, ma l’io personale, che trova nel testo biblico una conferma delle proprie idee. È un atto di superbia spirituale – spesso inconscia – che trasforma la Scrittura in uno specchio dell’ego.


II. Una storia di deformazioni: l’eisegesi nei secoli

Fin dai primi secoli, i Padri e i Dottori della Chiesa si sono trovati a combattere contro interpretazioni arbitrarie e soggettive della Scrittura:

  • Gli gnostici, ad esempio, leggevano l’Antico Testamento in chiave esoterica, negando l’incarnazione di Cristo e la bontà della creazione.
  • Ario manipolava alcuni versetti per negare la divinità del Verbo.
  • I riformatori protestanti del XVI secolo, come Lutero e Calvino, elevarono l’interpretazione personale sopra il Magistero della Chiesa – aprendo così la porta al soggettivismo.

Lutero stesso affermava:

“La Scrittura si interpreta da sola.”
Ma la storia dimostra il contrario: questa posizione ha portato non all’unità, ma a oltre 45.000 denominazioni cristiane – ognuna con la sua lettura personale della Bibbia.

L’eisegesi distrugge la comunione ecclesiale, genera eresie e pone l’individuo al di sopra della Rivelazione.


III. Pericoli teologici e pastorali dell’eisegesi

1. Sostituisce la Parola di Dio con quella dell’uomo

Chi interpreta la Scrittura secondo le proprie emozioni o ideologie, non lascia parlare Dio, ma impone le proprie idee. La Bibbia diventa così uno specchio spirituale dell’io.

2. Giustifica il peccato

Uno dei pericoli più gravi è usare versetti decontestualizzati per giustificare comportamenti peccaminosi. Alcuni esempi attuali:

  • “Dio è amore” (1 Gv 4,8) viene usato per approvare relazioni contrarie alla legge naturale e divina.
  • “Non giudicate, per non essere giudicati” (Mt 7,1) diventa un pretesto per non denunciare il peccato.
  • “Cristo ci ha liberati” (Gal 5,1) viene invocato per predicare una libertà senza obbedienza, senza croce e senza conversione.

3. Distrugge l’unità della fede

Senza l’autorità del Magistero, ogni cristiano diventa il proprio papa, il proprio concilio, la propria religione. Ne deriva confusione, disgregazione e relativismo.

4. Alimenta il relativismo

Anziché cercare la verità oggettiva della fede, l’eisegesi promuove una “spiritualità à la carte”, in cui ognuno prende solo ciò che gli piace, ignorando ciò che lo chiama alla conversione. La Bibbia viene ridotta a una collezione di frasi ispirazionali.


IV. La risposta della Chiesa: un’esegesi cattolica fedele alla Tradizione

La Chiesa ha sempre insegnato che la Sacra Scrittura non può essere interpretata separatamente dalla Tradizione e dal Magistero. San Pietro già nel I secolo ammoniva:

“Nessuna profezia della Scrittura va soggetta a privata spiegazione.” (2 Pt 1,20)

E san Girolamo, traduttore della Vulgata, diceva:

“L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”,
ma aggiungeva che la Scrittura va letta in comunione con la Chiesa, perché solo lì si trova la garanzia della verità.

Come interpreta la Scrittura la Chiesa?

  • Con il metodo storico-critico, ma senza riduzionismi razionalisti.
  • Alla luce della Tradizione, che è l’azione viva dello Spirito Santo nella Chiesa.
  • Con il Magistero, che garantisce la fedeltà alla dottrina.
  • Nella preghiera e nell’umiltà, per non forzare il testo secondo i propri desideri.

V. Applicazione pratica: come evitare oggi l’eisegesi?

1. Leggere la Bibbia con umiltà, non con pregiudizi

Invoca lo Spirito Santo prima di leggere, chiedendogli di farti ascoltare ciò che Dio vuole dire, non ciò che tu vuoi trovare.

2. Appoggiarsi a buoni commentari e al Magistero

La lettura personale è importante, ma non basta. Usa fonti affidabili e ortodosse: Padri della Chiesa, Dottori, il Catechismo, omelie papali, scrittori cattolici fidati.

3. Evitare il “versettismo”

Non estrapolare singoli versetti fuori contesto per costruire teologie da calendario. La Bibbia va letta nel suo insieme, come un’unica rivelazione coerente.

4. Cercare gruppi biblici sani

Non tutti i “gruppi di preghiera” o “gruppi Bibbia” sono sicuri. Frequenta solo quelli saldamente ancorati alla dottrina cattolica.

5. Vivere una vita sacramentale

Solo un cuore purificato può ricevere la Parola. I sacramenti – soprattutto l’Eucaristia e la Confessione – ci rendono capaci di accogliere il Verbo con fedeltà.


VI. E i protestanti? Il frutto amaro dell’eisegesi istituzionalizzata

Il protestantesimo ha reso l’eisegesi un metodo. Il principio del Sola Scriptura – senza Tradizione e senza Magistero – ha trasformato ogni credente in un interprete infallibile. I risultati?

  • Dottrine contraddittorie: predestinazione vs. libero arbitrio, battesimo dei bambini sì o no, salvezza per fede o per opere…
  • Divisioni senza fine: dal tempo di Lutero, migliaia di scismi.
  • Perdita dei sacramenti, soprattutto dell’Eucaristia.
  • Legittimazione di aborto, “matrimoni” omosessuali, ordinazione femminile…

Il problema non è leggere la Bibbia, ma leggerla senza la Chiesa.


VII. Conclusione: la Parola va ascoltata, non manipolata

Caro lettore, non sei chiamato a essere padrone della Parola, ma servo di essa. Dio ti parla nella Scrittura, ma non per confermare la tua opinione, bensì per trasformare il tuo cuore.

“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia.” (2 Tm 3,16)

Ascolta, impara, obbedisci nella carità. Non forzare Dio a dire ciò che vuoi sentire. Solo così la Parola sarà una spada che purifica (Eb 4,12) e una lampada per i tuoi passi (Sal 119,105), non un vestito spirituale cucito su misura per il tuo ego.


Preghiera finale

Signore, preservami dal proiettare le mie idee sulla Tua Parola. Insegnami ad ascoltare con umiltà, a obbedire con amore e a vivere nella verità. Donami il discernimento per non cadere negli errori che si travestono da fede. Che il Tuo Spirito Santo mi guidi sempre nei sentieri della Chiesa. Amen.

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Pater noster, qui es in cælis: sanc­ti­ficétur nomen tuum; advéniat regnum tuum; fiat volúntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie; et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris; et ne nos indúcas in ten­ta­tiónem; sed líbera nos a malo. Amen.

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