Le Orazioni Presidenziali nella Liturgia: La Voce di Cristo, il Grido della Chiesa

Nel cuore della Santa Messa, tra i segni, i gesti e le parole che compongono la liturgia, vi sono momenti in cui la voce del sacerdote risuona con un’autorità particolare. Si tratta delle Orazioni Presidenziali, quei testi sacri che il celebrante pronuncia a nome di tutta la Chiesa. Spesso poco conosciute dai fedeli, esse racchiudono un significato teologico e spirituale profondo.

In questo articolo esploreremo l’origine, la storia e il significato attuale di queste orazioni. Perché sono così importanti? Come ci aiutano a vivere meglio la nostra fede? Accompagnami in questo viaggio nel cuore della preghiera liturgica della Chiesa.

Cosa sono le Orazioni Presidenziali?

Le Orazioni Presidenziali sono quelle preghiere che il sacerdote, in quanto presidente dell’assemblea liturgica, pronuncia a nome di tutta la comunità. Esse sono collettive, nel senso che non rappresentano un’espressione personale del celebrante, ma la supplica e la lode di tutta la Chiesa riunita.

Le principali Orazioni Presidenziali nella Messa sono:

  1. L’Orazione Colletta (all’inizio della Messa).
  2. L’Orazione sulle Offerte (prima della Preghiera Eucaristica).
  3. L’Orazione dopo la Comunione (dopo la Comunione).

Ciascuna di queste orazioni segue una struttura precisa e ha un ruolo particolare nello svolgimento della celebrazione.

Radici Bibliche e Storiche

Le Orazioni Presidenziali trovano il loro fondamento nella Sacra Scrittura e nella tradizione apostolica. Fin dai primi tempi del cristianesimo, la comunità si riuniva attorno alla mensa del Signore e pregava seguendo uno schema ereditato dal giudaismo.

Ispirazione Biblica

La preghiera liturgica della Chiesa affonda le sue radici nella preghiera di Israele. I Salmi sono pieni di espressioni di supplica, lode e ringraziamento che hanno influenzato la preghiera cristiana. Lo stesso Gesù pregava nel Tempio e nella sinagoga, seguendo la tradizione del suo popolo.

Inoltre, nelle lettere di San Paolo troviamo esortazioni alla preghiera comunitaria:

«Esorto dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere» (1 Timoteo 2,1-2).

Già nel II secolo, gli scritti di San Giustino Martire (†165) menzionano l’esistenza di preghiere guidate da colui che presiede l’Eucaristia, a dimostrazione del fatto che la struttura della Messa era ben consolidata.

Evoluzione nella Tradizione Liturgica

Nel corso dei secoli, la forma delle Orazioni Presidenziali si è evoluta. Nei primi tempi, esse erano spontanee, ma seguivano una struttura fissa. Con lo sviluppo della liturgia, vennero raccolte formule di preghiera per esprimere la fede della Chiesa e garantire l’unità dottrinale.

Con la definizione del Rito Romano nel Medioevo, queste orazioni furono fissate nei Sacramentari, come il Gelasiano e il Gregoriano, che hanno influenzato la redazione delle preghiere presenti oggi nel Messale Romano.

Significato Spirituale di Ogni Orazione Presidenziale

Ciascuna di queste orazioni ha una funzione specifica nella struttura della Messa. Vediamo il loro significato e come possiamo viverle meglio.

1. L’Orazione Colletta: Il Popolo di Dio Eleva la Sua Voce

Il termine «Colletta» deriva dal latino collecta, che significa “raduno”. È la prima grande preghiera del sacerdote nella Messa, dopo il saluto iniziale e l’atto penitenziale.

Il sacerdote invita l’assemblea con le parole «Preghiamo», seguite da un breve momento di silenzio, in cui ogni fedele presenta nel cuore le proprie intenzioni. Poi il sacerdote pronuncia la preghiera a nome di tutti.

Questa orazione segue una struttura chiara:

  • Invocazione a Dio Padre.
  • Riferimento a una verità di fede o a una richiesta specifica.
  • Conclusione cristologica («Per il nostro Signore Gesù Cristo…»).

2. L’Orazione sulle Offerte: Presentare i Nostri Doni

Prima della Preghiera Eucaristica, il sacerdote prega sulle offerte che diventeranno il Corpo e il Sangue di Cristo. Questa preghiera non riguarda solo il pane e il vino, ma anche tutta la nostra vita, che siamo chiamati a offrire al Signore.

In questo momento, è importante che ogni fedele offra spiritualmente la propria esistenza sull’altare: le nostre fatiche, i nostri sacrifici, le nostre gioie e sofferenze possono essere unite al pane e al vino.

3. L’Orazione dopo la Comunione: Ringraziamento e Ultima Supplica

Dopo la Comunione, questa orazione ci aiuta a raccogliere spiritualmente ciò che abbiamo ricevuto. Non è solo una conclusione liturgica, ma una supplica affinché i frutti del Sacramento rimangano nella nostra vita.

Sant’Agostino diceva che diventiamo ciò che riceviamo. L’Eucaristia non è un semplice rito, ma ci trasforma in Cristo. Questa preghiera ci ricorda che dobbiamo portare la grazia eucaristica nella nostra vita quotidiana.

Un Dettaglio Liturgico: I Gesti e la Voce del Sacerdote

Le Orazioni Presidenziali si distinguono non solo per il loro contenuto, ma anche per il modo in cui vengono proclamate.

  • Il sacerdote le dice ad alta voce, a nome di tutta l’assemblea.
  • Estende le mani nella posizione dell’«orante», un simbolo di intercessione (un gesto già presente nelle catacombe e negli affreschi dei primi cristiani).

Questo gesto ha radici bibliche, come vediamo in Esodo 17,11 con Mosè in preghiera:

«Quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; ma quando le lasciava cadere, vinceva Amalek».

Questo gesto esprime l’autorità del sacerdote, che agisce in persona Christi, nella persona di Cristo, intercedendo per il popolo di Dio.

Un Tema Attuale: Perché Ci Riguarda?

In un mondo in cui la preghiera è spesso vista come qualcosa di privato e individuale, la liturgia ci ricorda che la Chiesa prega con una sola voce. Le Orazioni Presidenziali ci insegnano che la nostra fede è comunitaria e che la liturgia è la scuola in cui impariamo a pregare con la Chiesa di tutti i tempi.

Quando partecipiamo alla Messa, non siamo spettatori passivi, ma partecipanti attivi alla preghiera della Chiesa. Ascoltare attentamente le Orazioni Presidenziali e unirci spiritualmente ad esse ci aiuta ad entrare più profondamente nel mistero della fede.

Conclusione: Pregare con la Chiesa, Pregare con Cristo

Le Orazioni Presidenziali sono un tesoro della liturgia, perché ci insegnano a pregare con la voce della Chiesa e ci ricordano che Cristo stesso continua a intercedere per noi presso il Padre.

La prossima volta che partecipiamo alla Messa, prestiamo attenzione a queste orazioni, lasciamo che formino il nostro cuore e ci uniscano più profondamente a Dio e ai nostri fratelli nella fede.

«Signore, insegnaci a pregare» (Luca 11,1).

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Pater noster, qui es in cælis: sanc­ti­ficétur nomen tuum; advéniat regnum tuum; fiat volúntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie; et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris; et ne nos indúcas in ten­ta­tiónem; sed líbera nos a malo. Amen.

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