“Ed ecco, si verificò un grande terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si sedette su di essa.” (Matteo 28:2)
Queste parole del Vangelo di San Matteo contengono uno dei misteri più profondi e meno discussi della Resurrezione di Cristo: il terremoto che scosse la terra nell’esatto momento in cui Gesù uscì dal sepolcro. Non fu un semplice fenomeno naturale, ma un segno cosmico, un grido della creazione davanti al trionfo definitivo della Vita sulla morte.
In questo articolo esploreremo:
- Il significato nascosto del terremoto durante la Resurrezione
- Avvenne prima o dopo che Cristo uscisse? (Un affascinante dibattito teologico)
- Il simbolismo dell’angelo che rimosse la pietra: Serviva davvero a far uscire Gesù?
- Il messaggio per oggi: Perché il mondo moderno ha bisogno di ricordare questo terremoto spirituale?
I. Il Grande Terremoto: Segno Cosmico o Evento Storico?
Solo il Vangelo di Matteo menziona esplicitamente questo sisma. Ma perché? I Padri della Chiesa, come San Girolamo e Sant’Agostino, vi videro un atto deliberato di Dio per manifestare la Sua Gloria. Non fu un tremore casuale, ma la risposta del creato al passaggio del suo Creatore.
Cosa dice la geologia? Curiosamente, registri storici e studi scientifici confermano attività sismica a Gerusalemme nel I secolo. Ma per la fede, questo non è una semplice coincidenza: è la conferma che l’intero universo riconobbe l’istante in cui la morte fu sconfitta.
II. L’Esatto Momento: Quando Risuscitò Gesù?
Qui sorge un dibattito teologico avvincente:
- Cristo risuscitò prima del terremoto? Alcuni Padri suggeriscono che Gesù era già risorto quando l’angelo rimosse la pietra, poiché un corpo glorificato non ha bisogno di porte (come mostrerà poi apparendo ai discepoli nel Cenacolo).
- O il terremoto fu parte dell’atto stesso della Resurrezione? Altri teologi vi vedono il “grido di battaglia” del cielo che annuncia la vittoria.
La chiave sta nel testo greco originale: Matteo usa il termine “seismos” (σεισμός), lo stesso che descrive il terremoto alla morte di Gesù (Matteo 27:51-54). Non è casuale: Dio segna con terremoti i due momenti chiave della Redenzione: la morte che ci salva e la Resurrezione che ci dona vita eterna.
III. L’Angelo e la Pietra: Un Simbolo Potente
Molti credono che l’angelo abbia spostato la pietra per far uscire Gesù. Ma la teologia tradizionale rivela qualcosa di più profondo: Cristo era già risorto! La pietra fu rimossa non per farlo uscire, ma per far entrare i discepoli e mostrare loro il sepolcro vuoto.
L’angelo seduto sulla pietra (Matteo 28:2) è un’immagine potente: simbolizza il dominio dei cieli sulla morte. Non ci sono più barriere, il sepolcro è stato conquistato.
IV. Il Messaggio per Oggi: Viviamo in un Mondo che Dimentica il Terremoto della Resurrezione?
Oggi l’umanità è immersa in crisi: guerre, disperazione, secolarismo… Dobbiamo ricordare che ci fu un terremoto che cambiò tutto.
- Il terremoto fu un avvertimento alle potenze infernali: Il loro regno era finito.
- Un annuncio all’umanità: La morte non ha l’ultima parola.
- Un richiamo oggi a svegliarci: Come il sisma atterrì le guardie (Matteo 28:4), Dio scuote ancora il mondo per risvegliarlo dall’indifferenza.
Conclusione: Un Terremoto che Risuona Ancora Oggi
La Resurrezione non fu un evento silenzioso. Fu un cataclisma spirituale che scosse l’universo. Ogni Pasqua, la Chiesa non celebra un semplice ricordo, ma un permanente terremoto di grazia che continua ad abbattere pietre di peccato e disperazione.
Lo sentiamo oggi? O abbiamo lasciato che il rumore del mondo soffochi questo fragore divino?
“Cristo è risorto, e il sepolcro non trattiene più nessuno. Svegliati, tu che dormi, e Cristo ti illuminerà!” (Liturgia Pasquale Bizantina).
Il terremoto della Resurrezione continua a vibrare. Siete pronti a percepirlo?
📖 Approfondimenti:
- “La Resurrezione del Figlio di Dio” di N.T. Wright (studio storico-teologico)
- “Commento al Vangelo di Matteo” di San Giovanni Crisostomo
- “Il Mistero Pasquale” di Louis Bouyer
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