Due città, un solo destino: vivere secondo Dio o secondo il mondo

La dottrina delle due città di Sant’Agostino – una bussola spirituale per tempi di confusione


Introduzione: Quando il mondo divide, Dio unisce

Viviamo tempi inquieti: polarizzazione politica, confusione morale, smarrimento spirituale. In mezzo a questo caos, le parole di un Padre della Chiesa del V secolo risuonano con forza profetica. Sant’Agostino d’Ippona ci offre, nella sua monumentale opera De civitate Dei (La città di Dio), una visione radicale ma profondamente realistica del dramma umano: tutta la storia del mondo può essere compresa come un conflitto tra due città – la città di Dio e la città degli uomini.

Questa dottrina non è un’antica teoria né una semplice meditazione filosofica. È una chiave teologica per interpretare la storia, il presente e il nostro stesso cuore. Soprattutto, è un cammino spirituale concreto ed esigente per chi vuole vivere con Dio nel mondo.


I. Cosa sono le due città?

Sant’Agostino scrive La città di Dio in risposta al sacco di Roma del 410 da parte dei Visigoti. Molti pagani accusavano il cristianesimo di aver causato la caduta dell’Impero Romano. Agostino risponde con fede incrollabile: la vera storia non è quella dei regni, ma quella delle anime.

1. La città di Dio

  • Fondata sull’amore di Dio fino al disprezzo di sé.
  • Composta dai santi – visibili e invisibili – attraverso la storia.
  • Il suo fine è la gloria di Dio e la vita eterna.
  • Non è una città terrena, ma si manifesta nella Chiesa e nel cuore dei giusti.

2. La città degli uomini (o città terrena)

  • Fondata sull’amore di sé fino al disprezzo di Dio.
  • Composta da coloro che vivono solo per questo mondo: potere, piacere, prestigio.
  • Il suo fine è l’autogloria e il dominio sugli altri.
  • Può apparire potente o ammirevole, ma è destinata alla rovina.

“Due amori hanno creato due città: l’amore di Dio fino al disprezzo di sé ha creato la città di Dio; l’amore di sé fino al disprezzo di Dio ha creato la città terrena.”
(Sant’Agostino, De civitate Dei, XIV, 28)


II. Una storia in tensione: il conflitto tra le due città

Agostino non propone un dualismo semplicistico. Le due città coesistono nella storia. Si intrecciano, si oppongono, convivono. Persino dentro ciascuno di noi si combatte ogni giorno la lotta tra il vivere secondo Dio e il vivere secondo il mondo.

Sant’Agostino legge questa tensione già nella Bibbia:

  • Caino e Abele (Gen 4): Caino, fondatore di città, rappresenta l’uomo che vuole affermarsi senza Dio. Abele, pastore e martire, rappresenta il giusto.
  • Babilonia e Gerusalemme: Babilonia è simbolo di orgoglio e oppressione; Gerusalemme è immagine della città celeste degli eletti.
  • I due ladroni sulla croce: Uno bestemmia, l’altro si converte.

Questa lotta non è solo storica. È spirituale e personale. Come dice San Paolo:

“La carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne: queste cose si oppongono a vicenda.” (Galati 5,17)


III. Attualità teologica e culturale

Perché questa dottrina è così attuale?

1. Perché aiuta a comprendere la crisi del mondo contemporaneo

Viviamo in una nuova Babele: globalizzazione senz’anima, tecnologie che isolano, ideologie che disumanizzano. Il cuore dell’uomo moderno, separato da Dio, costruisce una città splendente ma vuota. Non è forse questa la città terrena, come la descrive Agostino?

2. Perché illumina la missione della Chiesa

La Chiesa non è chiamata a dominare come i regni terreni, ma a formare cittadini del Cielo. Essa è – secondo il Concilio Vaticano II – un sacramento di salvezza, cioè il luogo in cui la città di Dio prende forma nel mondo.

3. Perché chiarisce la nostra vocazione personale

Ognuno di noi deve scegliere ogni giorno a quale città vuole appartenere. Non basta dire: “Sono cristiano”. Si tratta di vivere secondo lo Spirito, non secondo la carne.


IV. Applicazioni concrete: vivere nella città di Dio

A. Discernimento quotidiano: a quale città servo oggi?

Poniti questa domanda ogni mattina e ogni sera:

“Sto vivendo per la gloria di Dio o per il mio ego?”

Esercizio spirituale: Esamina le tue intenzioni nel lavoro, nei social, nelle relazioni. Sono atti di amore o di vanagloria?


B. Preghiera e sacramenti: l’architettura della città di Dio

La città di Dio non si costruisce con pietre, ma con la grazia. Ogni preghiera, ogni confessione, ogni Eucaristia è un atto di cittadinanza celeste.

Guida pratica:

  • Recita il Salmo 122 (121): “Quale gioia, quando mi dissero: ‘Andremo alla casa del Signore’”.
  • Partecipa alla Messa domenicale come atto di resistenza contro la città terrena.
  • Vivi il sacramento della riconciliazione come demolizione dell’ego e rinascita nell’immagine di Dio.

C. Formazione e cultura: seminare nel mondo senza essere del mondo

Agostino non fugge dal mondo. Lo vive, lo illumina, lo trasforma. Puoi fare lo stesso – nel tuo lavoro, nella tua famiglia, nella vita pubblica.

Suggerimento: Leggi libri che elevano l’anima. Evita il rumore dell’intrattenimento vuoto. Condividi contenuti che ispirano.


D. Carità concreta: la legge della città di Dio è l’amore

“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.” (Giovanni 13,35)

La città di Dio non si dimostra con parole, ma con gesti d’amore. Aiuta chi ha bisogno. Sii gentile con chi la pensa diversamente. Perdona. Dona senza aspettarti nulla in cambio.


V. Riconoscere senza giudicare, vivere senza dividere

Attenzione: questa dottrina non giustifica il giudicare gli altri. Sant’Agostino insegna che solo Dio conosce i cuori. Molti che sembrano santi vivono per sé stessi; altri che sembrano perduti amano Dio nel segreto. Il nostro compito non è classificare le persone, ma convertire noi stessi.


VI. Speranza escatologica: la città di Dio trionferà

La storia è un dramma con un lieto fine. La città di Dio è già presente, anche se nascosta. E un giorno si manifesterà in tutta la sua gloria:

“Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.” (Apocalisse 21,2)

Questo è il nostro destino. Viviamo tra due città, ma apparteniamo a una sola: la città eterna.


Conclusione: cittadini del cielo nel cuore della terra

Sant’Agostino ci invita a guardare oltre il visibile e a orientare il cuore verso il cielo. In tempi di confusione, questa dottrina non è evasione, ma una mappa per l’anima, una bussola spirituale, un atto di fedeltà cristiana.

Vuoi sapere a quale città appartieni?

Guarda chi ami, come ami e per cosa vivi.


🛤️ Guida spirituale: Come vivere secondo la città di Dio

AzioneCittà di DioCittà degli uomini
MotivazioneAmore di DioAmore di sé
FineVita eternaSuccesso terreno
QuotidianoServizio, umiltà, preghieraCompetizione, orgoglio, distrazione
MezziSacramenti, Scrittura, comunitàEgo, piacere, ideologie
FruttiPace profondaInquietudine costante

“Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te.”
Sant’Agostino, Confessioni I,1

Informazioni catholicus

Pater noster, qui es in cælis: sanc­ti­ficétur nomen tuum; advéniat regnum tuum; fiat volúntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie; et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris; et ne nos indúcas in ten­ta­tiónem; sed líbera nos a malo. Amen.

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