Introduzione: La Preghiera nell’Epoca della Superficialità
Viviamo in un’epoca in cui tutto è ridotto a esperienze immediate, emozioni fugaci e gratificazione personale. I social media, l’intrattenimento senza fine e la cultura del “mi piace” hanno contaminato persino la nostra vita spirituale. Molti cercano nella preghiera un “brivido emotivo”, una sensazione confortante, un rapido sollievo… ma la vera preghiera non è un prodotto di consumo.
La preghiera è dialogo con Dio, non auto-terapia emotiva. È abbandono, non ricerca di gratificazione immediata. In questo articolo esploreremo il vero significato della preghiera, la sua storia, la sua profondità teologica e come recuperarla in un mondo che l’ha ridotta a mero sentimentalismo.
I. Cos’è la Preghiera? Una Definizione che Trascende i Sentimenti
1. La Preghiera nelle Sacre Scritture
La Bibbia ci mostra che la preghiera è innanzitutto un atto di umiltà e fede:
- “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1), chiesero i discepoli. Non dissero: “Signore, insegnaci a sentire”.
- Gesù nell’Orto del Getsemani pregò nell’angoscia, ma accettando la volontà del Padre: “Non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Lc 22,42).
La preghiera biblica non si misura dalle emozioni, ma dall’obbedienza e dalla fiducia.
2. La Tradizione della Chiesa: Preghiera come Sacrificio e Alleanza
I Padri della Chiesa e i santi hanno compreso la preghiera come combattimento spirituale:
- San Giovanni Crisostomo diceva: “Non c’è vera preghiera che non costi nulla”.
- Santa Teresa d’Avila insegnava: “La preghiera non consiste nel pensare molto, ma nell’amare molto”.
La preghiera non è un monologo emotivo, ma un vero incontro con Dio – anche quando non “sentiamo” nulla.
II. Il Degrado Moderno della Preghiera: Quando la Fede Diventa Esperienza Emotiva di Consumo
1. La “Spiritualità Light” e il Pericolo dell’Emozionalismo
Oggi molti cercano:
- “Preghiere che mi facciano stare bene”
- “Musica di adorazione che mi emozioni”
- “Ritiri dove provo qualcosa di intenso”
Ma se la preghiera dipende dalle emozioni, cosa accade quando queste scompaiono? La fede diventa fragile e superficiale.
2. L’Inganno dell’Autoaiuto Spirituale
Libri e predicatori promettono:
- “Prega questo e riceverai miracoli”
- “Se senti pace, è Dio che ti parla”
Ma la preghiera non è magia, né metodo di autoconferma. È un atto d’amore – a volte oscuro, arido, ma pieno di fede.
3. Social Media e Spiritualità da Esposizione
Gesù avvertiva: “Quando pregate, non siate come gli ipocriti che amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini” (Mt 6,5). Oggi molti “postano” la loro vita spirituale cercando approvazione umana anziché divina.
III. Recuperare la Preghiera Autentica: Consigli Pratici
1. La Preghiera è Disciplina, Non Solo Emozione
- Orari fissi: Come un appuntamento con un amico, la preghiera richiede costanza.
- Silenzio: Dio parla nell’intimità, non nel rumore (1 Re 19,12).
- Preghiera liturgica: Rosario, Liturgia delle Ore, Santa Messa.
2. Accettare l’Aridità Spirituale
San Giovanni della Croce insegnava sulla “notte oscura dell’anima”. A volte Dio permette che non “sentiamo” nulla per purificare la nostra fede.
3. Preghiera come Abbandono, Non come Autogratificazione
- Preghi perché Dio ti ascolti, o per ascoltare Lui?
- Cerchi consolazione, o cerchi di amare?
Conclusione: La Vera Preghiera è un Atto d’Amore, Non di Consumo
La preghiera non è un prodotto religioso o una tecnica di benessere. È il cuore dell’uomo che parla al Cuore di Dio. Può essere gioiosa, dolorosa, arida o consolante… ma è sempre incontro.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di una preghiera che non dipenda dalle emozioni, ma dalla fede. Come diceva Sant’Ignazio di Loyola:
“Agisci come se tutto dipendesse da te, sapendo che tutto dipende da Dio.”
Preghiamo senza stancarci. Senza cercare sensazioni. Semplicemente amando.